domenica 19 ottobre 2014

Pensieri... di poco conto [1]

Pensavo. Strano per un tipo come me. Se torno indietro nel tempo, ricordo la spensieratezza della giovane età. La totale, o quasi, mancanza di preoccupazione, se non quella legata allo studio. Certo, tutto è soggetto ai propri tempi. La scuola, il divertimento, l'amore, l'amicizia, gli scontri in famiglia... e le vere responsabilità.


"Si dice che la giovinezza è l'età della speranza, appunto perché in essa si spera confusamente qualcosa dagli altri come da se stessi - non si sa ancora che gli altri appunto sono altri. Si cessa di essere giovani quando si distingue tra sé e gli altri, quando cioè non si ha più bisogno della loro compagnia" 

(Cesare Pavese) 


Sembra proprio ieri, che annotavo pensieri da centosessanta caratteri, inviati a chi volevo più bene nella mia vita. Era quasi un'abitudine... una piacevole abitudine. Ora, a distanza di così tanto tempo, sento la necessità di scrivere ancora. Forse perché manca qualcosa. Faccio due conti e subito capisco quanto poco ho fatto sino ad ora, quanto avrei potuto fare e probabilmente... quanto potrei ancora fare.

Prendo un pausa, da tutto, da tutti e da me. Cerco di vedere oltre me stesso, come se uscissi dal corpo e guardassi critico ciò che accade. 


Ti vedo, "amico mio". 


Cosa fai? Come passi i tuoi giorni? Ma soprattutto, cosa vuoi fare del resto della vita che hai davanti? Perché, per ora, non è che abbia fatto chissà che! Hai studiato, hai lavorato, hai avuti degli amici, hai scoperto l'amore, hai conosciuto il dolore, la rabbia e la malinconia. Hai fatto le tue scelte, più o meno consapevoli, e hai deciso di prenderti alcuni impegni. Ed ora, ad un terzo della tua vita, ti ritrovi a dover raccogliere le idee e capire dove ti trovi davvero.


E' così che mi sento. Come se qualcuno mi bussasse sulla spalla domandandomi tutto questo. Facendomi i conti in tasca. Posso, da solo, capire la strada da seguire? Forse no. Per questo esistono le persone care, gli amici, i genitori, i medici, gli specialisti, gli uomini di fede, persone qualunque che hanno esperienza e quelle qualunque che hanno un pensiero, magari quello azzeccato.

Forse è il momento di fermarsi un attimo e decidere cosa fare. Farlo davvero, valutare cosa sia più importante e fissare delle priorità. Le vere priorità nella mia vita. Non sono e non lo sono mai stato, un uomo di "carattere", e forse per questo motivo ho fatto scelte sbagliate. Magari un giorno sarà la persona giusta per qualcuno, magari sarà la persona giusta per dare un consiglio a chi ne avrà bisogno. Per ora, sono un uomo qualunque, con problemi qualunque. Meglio così, no?


Sono gli eventi che cambiano la vita, ciò che ci sta attorno... e soprattutto noi stessi. E' il momento di fare un altro passo, piccolo, grande, non importa. Un passo per me, per stare meglio, per costruire qualcosa in cui credo. Vorrei volare lontano da tutto e dai tutti, per ricominciare a scrivere su una pagina bianca. Senza leggere indietro, senza pensare a cosa potrebbe essere domani. E come disse Lorenzo de'Medici, "chi vuol esser lieto sia di doman non c'è certezza".

Come un equilibrista, di destreggio nel meglio e nel peggio della vita. Assaporo con coscienza le sfumature delle parole, quelle dette e quelle non dette. Mi avvicino al cuore degl'altri più di quanto non abbia fatto in passato, come se avessi acquisito un potere di chissà quale super eroe. Come se avessi avuto accesso ad una parte nascosta del mio cervello. Sento, ascolto, penso, parlo... e non sempre dico la cosa giusta. Ma questa volta, ci rifletto e penso a come fare per sfuggire al prossimo errore. Non è facile, anzi, è difficilissimo per me. Non ho mai combattuto nessuna vera "guerra" e forse nessuna "battaglia" di rilievo. Ora mi trovo a ripristinare i miei pensieri, come un vecchi pc da formattare e portare ad uno stadio iniziale. Con me non voglio nessuno in particolare, solo qualcuno che possa ascoltarmi, che possa aiutarmi, e perché no.. magari giudicarmi.


Ho tante cose da pensare, ma poco da dire. Non riesco, non sono il tipo giusto. Amore, affetto, passione... ma nessuno che possa davvero capirne il valore. Si dice sempre che il tempo guarisce le ferite.., niente di più falso. Il tempo ti lascia la possibilità di fare tante cose che nascondo momentaneamente, quello che vorresti dimenticare. 


Non dimenticare può ucciderti... ma ricordare ogni tanto può renderti migliore...



martedì 23 settembre 2014

"indovina che viene a cena?"

VOL. 5



Dopo un certo periodo di frequentazione assidua, è inevitabile cenare insieme in un luogo diverso dalla pizzeria o dal ristorante: casa dei suoi (intesi come genitori). In tutte la fasi di un rapporto di coppia, questo è, probabilmente, quello che darà il via alla forgiatura del famoso "Anello". Superato l'evidente imbarazzo (solitamente è così), verrete passati in rassegna dai genitori. Meglio della security aeroportuale e meglio dell'Interpol, verrete sottoposti a ingenue domande atte a testare il vostro livello di lussuria nei confronti della loro povera figlia. Superato il posto di blocco, ci si accomoda per la cena.


Una delle cose più difficili potrebbe essere, intavolare un discorso che non tocchi argomenti in particolare. Rimanere sul vago è sempre la miglior strategia. Ricordate sempre che, come capita nei migliori film polizieschi, tutto quello che direte potrebbe essere usato contro di voi! Dovete pensare alla cena come ad un dibattito elettorale: solo cose scontate! Evitate di parlare di religione (soprattutto se non siete ferrati in materia), evitate la politica nello specifico, giusto un: "è il solito magna magna", "si stava meglio quando si stava peggio", "piove governo ladro". Fate complimenti sul cibo, ma non in maniera palesemente eccessiva, rischiereste di esser identificati come dei clamorosi paraculi della peggior specie. Ma senza dubbio, preparate delle risposte condivise con la compagna, specialmente se lei hai sorvolato sulla modalità del vostro incontro o sulla durata del vostro rapporto. Come nelle migliori puntate di Law & Order, bisogna sempre sostenere un alibi comune!!! E ricordate che, nel dubbio... mentire... mentire sempre e comunque!! Ok ok... che la giuria non tenga conto di quest'ultima frase.

In definitiva, questo è il vero banco di prova che vi porterà a capire quanto vorrete stare con la vostra amata perché, che lo vogliate o meno, voi "sposerete" lei e "il suo mondo"!!!!

lunedì 22 settembre 2014

"per arrivare la, dove nessun uomo è mai giunto prima"

VOL. 4

Non stiamo parlando di viaggi spaziali alla ricerca di strani, nuovi mondi. Arrivare là, dove nessun uomo è mai giunto prima, è un viaggio incredibile che tutti facciamo... quello per capire il "pianeta donna"!!
Non è la solita retorica. L'universo femminile è tempestato di fenomeni complessi che noi, poveri uomini, difficilmente riusciamo a comprendere.
Dal ritardo cronico, alla spasmodica passione per le scarpe. Dall'infinito tempo nella scelta dei vestiti all'avversione per le auto (questo sarà un capito a parte!). E' degno di nota ricordare che, a prescindere da quale luogo ci troviamo, le donne hanno lo stesso modus operandi! E tu, povero Homo Sapiens, che di sapiens ha ben poco, non potrai mai capire il complesso ragionamento dietro il quale si nasconde un apparente acquisto di un abito da sera. Se per gli uomini il tempo stimato si aggira sui 5 minuti, ben lontani sono i tempi per le nostre dame di compagnia. La ricerca di un abito, di un paio di jeans o semplicemente una t-shirt, sembra un rito Maya piuttosto che la prova d'esame per l'ingresso all'università!
Ma quanto tempo può intercorrere dal momento in cui si pensa di acquistare un capo e il momento della scelta? Non è dato saperlo! Si pensa sia molto più breve un viaggio interstellare verso il pianeta Venere (non è casuale la scelta!). Quanto più cupa, triste e rassegnata sarà l'espressione dell'uomo che accompagna la donna, tanto maggiore sarà il tempo speso alla ricerca del Santo Graal! Strano? No, per nulla! Se poi ci avventuriamo nel periodo dei saldi, allora la devastazione psicologica arriva al suo apice.
Fatto l'acquisto? Perfetto! Ora serve lo spazio nell'armadio. Ah... rettifico... ancora spazio nell'armadio! Si perché, come tanti di voi hanno sperimentato nella convivenza, l'armadio delle donne o la loro metà dell'armadio condiviso... non basta mai! Mai non è riduttivo... è proprio mai! Neppure l'armadio magico del film Le Cronache di Narnia potrebbe bastare. Noi uomini abbiamo un limitato apprezzamento per gli abiti. In estate bastano un paio di t-shirt, alcune polo, jeans e qualche camicia. Le donne hanno un range molto più ampio. Gli abiti sono almeno di tre lunghezze differenti, con o senza le maniche, tinta unita o floreali, che si abbiano con le relative scarpe, borsette, orecchini, etc...
La giustificazione a questa bulimica esigenza di ampliare il guardaroba? A nessuno è dato saperlo, accontentatevi soltanto di liberare abbastanza spazio nell'armadio!